Dopo la controversa intervista rilasciata da Alessandra Moretti per il Corriere della Sera sul web si è scatenata un'onda anomala di commenti e endorsement a favore di ladylike o ladybindi.
Al di là delle colorite opinioni in merito l'argomento di fondo è di spessore e riguarda il tema della figura delle donne in politica.
Secondo la candidata a governatore del Veneto oggi in Politica deve prevalere lo stile "ladylike": ossia donna che piace con uno stile moderno, che adesso è il momento delle donne: la politica ora non può fare a meno di loro. Sono
"belle, intelligenti ma soprattutto brave". Sempre e comunque: il diritto alla bellezza come guerra di civiltà. "Le critiche non mi fermeranno".
Difende a spada tratta le donne di governo Marianna Madia e Maria Elena Boschi,
scelte perché "brave, preparate, prima ancora che belle,eleganti, con
un loro stile personale". Al diavolo i critici da prendere di petto: "Ma
che c'hai, che ti ho fatto? Ti do fastidio sono brava e bella? E' perchè ho gli occhi blu?"
Archiviata Rosy Bindi e il
suo stile austero "che mortificava la femminilità", Alessandra Moretti rivendica uno stile proprio nel fare politica senza acquisire uno stile maschile.
Afferma che "La bellezza in Politica viene da sempre incorniciata in un recinto negativo. In realtà la bellezza non è incompatibile con l'intelligenza". "Quando sei intelligente vieni attaccata, se sei pure bella sei attaccata ancora di più. Poi ovviamente ci sono casi tristissimi come l'ex consigliera
regionale in Lombardia, Nicole Minetti": di cui dice che "la sua bellezza è stata
utilizzata, non aveva le competenze".
A favore di LadyBindi invece si pone Giuseppe Cruciani: la Zanzara più irriverente della radio commenta con Formiche.net l’intervista di Alessandra Moretti, candidata del Pd a governatore del Veneto, a Corriere tv.
Un’intervista tra lo choc e lo chic in cui l’europarlamentare renziana
si autodefinisce “brava, intelligente e bella”, certifica lo stile
“ladylike, che deve piacere” dell’era Renzi e critica lo stile della
Bindi “che mortificava la bellezza”.
“Ma che vorrà dire ‘ladylike’?”, si domanda innanzitutto Cruciani,
obiettando come non ci si possa auto-attribuire l’intelligenza e la
bravura: “Non si hanno prove di queste qualità, è incredibile che
Alessandra Moretti si autodefinisca così”, dice il giornalista.
“Sono lontano mille miglia da Rosy Bindi – spiega Cruciani a proposito
del passaggio contro l’ex segretario democrat– ma le parole della
Moretti verso di lei sono centomila volte peggio rispetto alla storica
battuta di Berlusconi, “più bella che intelligente”,
che tanto indignò a sinistra. Quella del Cavaliere era solo una battuta,
più o meno riuscita, quella della Moretti ha la pretesa di essere una
cosa seria e proviene da un’esponente dello stesso partito”. Ecco
perché, secondo Cruciani, l’europarlamentare veneta avrebbe fatto meglio
a stare zitta.
Ciò che è veramente inedito in questa intervista è “l’ostentazione della
bellezza, l’esplicitare alcuni particolari come le meche o la ceretta –
fa notare il giornalista – anche qui se una politica di Forza Italia
avesse detto come ha fatto la Moretti che va dall’estetista una volta a
settimana, l’avrebbero massacrata”.
Bellezza sdoganata anche a Sinistra dunque? “Non è che prima di Renzi
non c’erano politiche belle anche a sinistra ma è chiaro che il
presidente del Consiglio getta un occhio anche su questo aspetto”,
chiarisce Cruciani, secondo cui Moretti comunque non sdogana nulla: “Una ragazza carina, non molto di più, l’intervista è bellissima perché
batte sull’unica cosa veramente interessante che la riguarda: la sua
vita privata. Del resto non mi pare sia ricordata per un’idea originale o
una particolare proposta politica. Di lei, vengono in mente il suo
paragone tra Bersani e Cary Grant e le sue litigate con Andrea Scanzi in tv”.
Secondo il conduttore della celebre trasmissione su Radio24,
l’impegno principale della Moretti è “stare in tv. Vive da tre anni in
campagna elettorale permanente, prima con Bersani, poi con Renzi per
l’europarlamento dove diceva che ‘il Pd deve mandare i migliori’ e ora,
giusto perché l’Europa non deve essere utilizzata come un autobus, punta
alla Regione Veneto”.
Ma lo stile “ladylike” qui non funzionerà, secondo Cruciani: “Ho grandi
dubbi che il nord-est si faccia affascinare dallo stile ladylike, qui le
questioni sono altre e penso che il metodo della Moretti possa
risultare addirittura respingente”.
Se nell'intervista al Corriere la Moretti adotta un tono un po' frivolo e polemico verso Rosy Bindi e il suo stile, tuttavia nei contenuti fa alcune osservazioni innegabili: ossia il fatto che in politica le donne vengano sempre attaccate sul campo estetico, cosa che parimenti non accade ai colleghi maschi.
A sommesso avviso di chi scrive, non solo in Politica ma anche nell'ambiente lavorativo le donne dovrebbero avere la possibilità di avere il proprio stile senza dover copiare il piglio maschile: dove per "proprio stile" si intende la propria sensibilità e l'utilizzo delle migliori qualità femminili nella gestione delle problematiche lavorative: non certo la visita settimanale dall'estetista o l'abito sartoriale su misura.
Essere d'esempio per le donne che si rappresentano quando si è un personaggio pubblico è certamente un dovere morale e professionale ma dovrebbe intendersi primariamente a livello di principi, valori e condotta e non del look.
Rimane quindi da augurarsi che possa avanzare e prevalere una terza opzione ai due stili Ladylike e LadyBindi: donne in Politica che con serietà, sobrietà e buon gusto attendano ai propri doveri di amministratori della cosa pubblica senza indulgere a vanitosi autoscatti e mise à la page dove apparire conta più di essere. Questo senza però nemmeno cadere nell'eccesso opposto.
La via dell'equilibrio e del buon senso potrebbe aiutare in questa direzione: avere più LadySubstance e meno Ladyappearance non guasterebbe.
In conclusione lasciamo un piccolo quesito alle donne in Politica (ma vale per tutte): sarebbe il caso di dimostrare maggiore modestia nella celebrazione delle proprie virtù, secondo il saggio detto contadino secondo cui "Chi si loda s'imbroda"?
Ad avviso di chi scrive sarebbe auspicabile ma non aspettiamoci miracoli.
Bibliografia:
Huffington Post, Redazione, http://www.huffingtonpost.it/2014/11/18/alessandra-moretti-ladylike_n_6176932.html;
Fabrizia Argano, Formiche, http://www.formiche.net/2014/11/19/cosi-cruciani-smonta-lo-stile-lady-like-alessandra-moretti/
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