Prassagora, Le donne al Parlamento |
PRASSAGORA (Πραξαγόρας, Praxagŏras). - Storico ateniese, visse negli ultimi anni dell'imperatore Costantino, di cui scrisse all'età di 22 anni la storia delle imprese in due libri, quando si era già fatto conoscere con la Storia dei re di Atene in due libri da lui composti a 19 anni.
Più tardi, a 31 anni, dettò, in sei libri, la Storia di Alessandro Magno.
Benché pagano, non fu ingiusto, per affermazione di Fozio, contro l'imperatore Costantino di cui riconobbe i grandi meriti.
Scrisse in dialetto ionico con stile semplice, chiaro, talvolta troppo dimesso.
Prassagora di Kos. Medico e maestro dell'anatomista Erofilo e, probabilmente, nipote dell'omonimo discepolo di Ippocrate [tratto dall'Enciclopedia Treccani].
Prassagora è anche la protagonista di una commedia greca di Aristofane, commediografo greco vissuto tra V e IV sec. a.C., intitolata Ecclesiazuse (Εκκλησιαζουςαι, "Le Donne al Parlamento") in cui l'intraprendente Ateniese decide di convincere le altre donne a sostituire gli uomini in Parlamento, ritenendole più capaci dei mariti al governo della città di Atene.
"Prassagora" infine è il titolo che ho scelto per questo blog.
Forse perchè come lei anch'io penso che donne intelligenti e capaci in posizioni di leadership potrebbero e possano determinare una grande rivoluzione intellettuale della società, per un mondo più giusto, sostenibile e sensibile ai tanti temi trascurati dai governi attuali salvo pochi illuminati:
- ambiente
- educazione
- sanità
- giustizia sociale
- cultura
- diritti umani e civili
- occupazione giovanile
- e molti altri ancora...
Non arriverei a sostenere che gli uomini al potere e nei luoghi chiave vadano tutti sostituiti, ma sicuramente un turn over in chiave rosa non guasterebbe di certo.
Non penso affatto a una rivoluzione femminista: onestamente non credo nella superiorità delle donne nè in quella degli uomini. Piuttosto sostengo sia necessario un equilibrio di potere tra i sessi. Perchè ognuno ha i suoi punti di forza e di debolezza, come insegna anche il principio dello ying e dello yang.
Le donne però devono rimanere loro stesse, senza scimmiottare i peggiori stereotipi maschili, o diversamente perderebbero la loro unicità e il loro valore aggiunto, tarsformandosi in brutti cloni dei comportamenti maschili.
L'intelligenza emotiva è un grande dono, espressione della sensibilità femminile, che non va mai disprezzato nè svalutato, ricordiamolo.
Ho molto apprezzato l'intervento di Meghan Markle al UN Women sull'argomento, in particolare quando sostiene che l'uguaglianza tra uomo e donna non presupponga la presunzione che la donna sia migliore dell'uomo.
"Uguaglianza significa che la moglie è pari al marito così come la sorella al fratello"
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