"Capii allora che per cambiare il mondo bisognava esserci" - Tina Anselmi |
Il 29 luglio 1976, con la nomina a Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale nel terzo governo di Giulio Andreotti, la democristiana veneta, Tina Anselmi, diventa la prima donna italiana a ricoprire un ruolo di Ministro nella storia della Repubblica.
Biografia:
Nata a Castelfranco Veneto (TV) il 25 marzo 1927, dopo aver fatto parte della Resistenza durante la guerra, si iscrive alla Democrazia Cristiana, insegna in una scuola elementare e intraprende una carriera nel sindacato. Nel 1968 entra in Parlamento, dove resterà fino al 1992. Dopo la storica nomina a Ministro nel 1976, dal 1978 al 1979 fu anche Ministro della Sanità in due governi Andreotti.
Fu promotrice di una legge sulle pari opportunità e diede vita al Servizio Sanitario Nazionale.
Dal 1981 al 1985 fu Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla Loggia Massonica P2.
Per un approfondimento biografico vi segnalo un articolo della mia rubrica "Le donne di Prassagora" scritto in occasione del compleanno di Tina Anselmi: http://corriereillume.it/le-donne-di-prassagora/tina-anselmi-primo-ministro-donna-ditalia-1406/
“La nostra storia ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati, attraverso la responsabilità di tutto un popolo.Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni, non è solo progresso economico. E' giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. E' tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. E' pace”- tratto da "Storia di una passione politica", T. Anselmi
Il tema delle donne in politica è un tasto delicato.
Nonostante gli sforzi, occorre rendersi conto che ad oggi sono 80 i paesi del mondo, circa il 40%, che sono stati governati almeno un giorno da una donna, mentre restano poche le donne al comando.
L'Italia, nonostante l'impresa della Anselmi, è tra i paesi che non hanno mai avuto un Primo Ministro o un Presidente a capo del governo o dello Stato.
Quanta strada c'è ancora da fare per la parità di genere..!
A esempio battersi per il riconoscimento della parità di trattamento economico lavorativo e per l'ampliamento del numero di donne ai vertici sia istituzionali che nei CdA.
Perché se i dati delle statistiche ci dicono che le donne hanno mediamente punteggi migliori nei test e all'Università, ancora abbiamo bisogno del ricorso alle quote rosa, purtroppo.
Ideologicamente sarei contraria, ma per sconfiggere il maschilismo che ancora permea la nostra cultura, possono forse essere un mezzo per accelerare il percorso verso la parità di genere.
Inoltre è fondamentale avere esempi di donne che sono riuscite a farsi strada in ambienti prettamente maschili: penso ad esempio a Samantha Cristoforetti che potrà essere un punto di riferimento per le bambine di oggi e di domani che vorranno diventare astronauta. Penso a Elena Cattaneo, neurobiologa eletta senatrice a vita o a Marta Cartabia, Giudice della Corte Costituzionale e a tante altre donne che potranno ispirarci per raggiungere i nostri obiettivi.
E' grazie alle donne come Tina Anselmi, che hanno aperto e apriranno strade inesplorate prima, che altre potranno, seguendo i loro passi, ripercorrerle per realizzare i loro sogni.
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