Tutte le donne di Prassagora

Tutte le donne di Prassagora
Pride and Prejudice, Jane Austen

giovedì 26 novembre 2015

Stop violence against women

Il 25 novembre è la Giornata contro la violenza sulle donne eppure nonostante le numerose manifestazioni contro questa piaga sociale, c'è ancora chi si ostina a ritenere che siano giustificabili in una qualche misura le violenze. Anche nei casi in cui la violenza provoca la morte della donna.

Negli ultimi anni di femminicidio (o anche femicidio) si sente parlare parecchio a causa dei casi emersi dalle pagine di cronaca nera.

Ma cosa si intende con questo termine?
Non si tratta solo dell’“uccisione di una donna o di una ragazza”, ma anche di
qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte”. 
Questa è la definizione di femminicidio del Devoto-Oli 2009, ma il termine è attestato anche nel dizionario Zingarelli a partire dal 2010 e nel Vocabolario Treccani online, mentre Gradit 2007 ha femicidio registrato anche nei Neologismi Treccani 2012 come “femmicidio o femicidio”.



Ci sono state e ancora ci sono resistenze all’introduzione di questo termine, quasi fosse immotivato o semplicemente costituisse un voler forzatamente distinguere tra delitto e delitto semplicemente in base al sesso della vittima; quasi fosse un neologismo frutto di una delle tante mode linguistiche più che del bisogno di nominare un nuovo concetto.


Al di là delle resistenze all'accettazione del termine femminicidio, i dati che riportano i casi di violenza sono alquanto allarmanti e riportano una maggior incidenza per i casi di violenza domestica, piuttosto che da sconosciuti e in cui vi è una forte tendenza alla bassa scolarizzazione di coloro che perpetuano queste violenze.


Quali soluzioni?

Ovviamente creare un reato ad hoc non basta. Occorre incidere sulla cultura al rispetto non solo delle donne, ma dell'altro.

Pian piano sta cambiando la percezione del fenomeno, soprattutto nelle nuove generazioni, che si mostrano più ricettive e sensibili rispetto a queste tematiche.
Molto rimane ancora da fare, ma continuare a parlarne è sicuramente un passo imprescindibile.

Inoltre il supporto alle donne che subiscono violenze deve essere anche di tipo psicologico ed economico, nei casi in cui le donne rimangono col compagno violento perché non sono indipendenti economicamente o hanno figli a cui pensare.

C'è chi dice che la violenza contro le donne è ormai una piaga sconfitta in Italia.
Purtroppo i dati di osservatori e centri anti-violenza ci mostrano una realtà diversa.



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