Tutte le donne di Prassagora

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Pride and Prejudice, Jane Austen

domenica 29 luglio 2012

Le dieci (scomode) domande a Beppe Grillo dal movimento 6 stelle


Perché non esiste con voi nessun tipo di dialogo e contradditorio, nemmeno in rete?”. Inizia così il decalogo che Cento in Movimento rivolge a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, fondatore assieme al blogger genovese del progetto politico Cinque Stelle.
Il gruppo di ex grillini era stato defenestrato dal proprio leader a marzo. Si era quindi riorganizzato, a causa della diffida legale a utilizzare nome e marchio “certificati”, con un nuovo nome – “Cento in Movimento” – e un nuovo simbolo, con sei stelle, una in più di prima, quella della coerenza.
Ora i reprobi a sei stelle si vogliono togliere qualche sassolino dalla scarpa. O quantomeno cercare di capire perché il loro cammino insieme a Grillo è stato bruscamente interrotto. Lo dicono chiaramente in calce alle dieci domande che pongono sia a Beppe Grillo che al suo mentore, Gianroberto Casaleggio, la mente che disegna le strategie politiche all’interno del Movimento: “non siamo una lista “civetta” – scrivono – che vuole approfittare del momento, come faranno in tanti o peggio, ispirati da meri obiettivi di interesse personale per creare chissà cosa”. Ma si tratta, invece, di “cittadini ed attivisti del MoVimento 5 Stelle, diffidati quattro mesi fa da Beppe Grillo, all’uso del simbolo ed ancora oggi non ne conosciamo il motivo”.
1. Perchè non esiste con voi nessun tipo di diaologo e contradditorio, nemmeno in rete?

2. Chi sono le persone che formano lo "Staff", come vengono scelte e chi le gestisce?

3. Come mai il Portale non è ancora attivo?

4. Che rapporti, oltre a quelli personali, lega Grillo alla Casaleggio & Associati?

5. Come e da chi vengono decisi i post e le espulsioni?

6. Perchè gli stranieri legalmente sul suolo italiano non possono iscriversi al M5S?

7. Come pensate di scegliere le persone da candidare alle prossime elezioni politiché? Con quali strumenti?

8. Come verrà redatto il programma nazionale del M5S? Da Chi? Quando?

9. Come pensate di spegnere le derive a volte violente di alcuni che scambiano la rete per un ring?

10. Ed infine ... si va o no alle elezioni del 2013?

tratto da: http://isegretidellacasta.blogspot.it/2012/07/le-dieci-scomode-domande-beppe-grillo.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+blogspot/BOqVu+%28I+segreti+della+casta+di+Montecitorio%29

mercoledì 25 luglio 2012

La riforma Fornero: tutti i nuovi modi di assumere il personale




La riforma Fornero: tutti i nuovi modi di assumere il personale

 Il prof. Lanotte ha spiegato le novità su contratti e licenziamenti di una riforma del lavoro pensata nel segno della rigidità

Una sala gremita è stato il risultato della chiamata di CNA alle imprese per il seminario informativo dedicato alla "Nuova riforma del lavoro", che insieme al prof. Massimo Lanotte, associato di Diritto del Diritto del Lavoro all'Università di Modena e Reggio Emilia, ha passato in rassegna le principali novità su contratti e licenziamenti e tutte le nuove indicazioni della Legge Fornero.
"Per le imprese è fondamentale capire come cambia la gestione del personale con l'entrata in vigore della Riforma Fornero del 18 luglio - ha detto il vicepresidente di CNA Reggio Emilia Nunzio Dallari nel suo discorso introduttivo - per questo come CNA ci siamo attivati subito per fornire un aggiornamento utile e concreto, fermo restando che siamo convinti che sia necessario un primo periodo di sperimentazione per valutare gli effetti della Riforma ed eventualmente aggiustare il tiro perché il cambiamento sia davvero efficace". "Nel testo della riforma - ha aggiunto la responsabile CNA Area Legislazione del Lavoro Magda Spagni - ci sono ancora alcuni punti da chiarire. Ciò che è chiaro è che in generale con questa Riforma è stata ridotta la flessibilità nel mondo del lavoro. La norma è già oggetto di proposte di modifica, ma al momento va applicata nella sua interezza".

La parola è passata poi al prof. Massimo Lanotte che ha svelato tutte le novità delle principali tipologie contrattuali "in una riforma che di fatto limita la marginalità operativa del datore di lavoro individuando come forma di contratto subordinato standard il tempo indeterminato a scapito delle forme di lavoro precario".


"La prima novità è l'introduzione di una forma di contratto a termine "acausale" - ha spiegato l'avvocato - la durata non deve essere superiore a 12 mesi, deve essere il primo contratto stipulato e non può essere prorogato. C'è però la possibilità di una prosecuzione di fatto del rapporto oltre la scadenza fino a 30 giorni per contratti fino a 6 mesi e fino a 50 giorni per contratti superiori a 6 mesi, con obbligo di comunicazione al centro per l'impiego entro la scadenza del termine. E ancora ci sono novità sul contratto di apprendistato, che da adesso in poi deve avere durata minima di sei mesi
 Per questo ci sono limiti di assunzione diretta o indiretta come il rapporto di 2 a 3 rispetto alle maestranze specializzate e qualificate in servizio. Inoltre deve esserci la conferma in servizio al termine del 50% degli apprendisti assunti nei 36 mesi precedenti per poterne assumere altri". 
Queste ultime due novità riguardano le aziende con più di nove dipendenti.
paghe_riforma_fornero_2 
Tra i contratti di lavoro subordinato in entrata, l'esperto ha passato poi in rassegna le novità sui part-time, che tra le novità vede l'introduzione del diritto di ripensamento relativamente alle clausole flessibili ed elastiche, secondo le modalità previste della contrattazione collettiva, e sul lavoro intermittente o a chiamata, che si potrà usare solo per esigenze previste dai contratti collettivi o con soggetti con più di 55 anni e meno di 24 anni. "Anche per il lavoro a progetto sono previste restrizioni - ha continuato l'esperto - non si può più prescindere da un progetto specifico che deve essere funzionalmente collegato a un risultato finale da indicare nel contratto, non si possono assegnare compiti esecutivi e ripetitivi, pena la trasformazione del contratto a progetto in un contratto di lavoro subordinato".

Alla parte sui contratti è seguito l'approfondimento sul capitolo "licenziamenti". "Vengono dichiarati nulli i licenziamenti discriminatori, a causa di matrimonio, delle lavoratrici-madri e per motivo illecito determinante" ha spiegato l'esperto aggiungendo poi che al lavoratore licenziato ingiustamente o per motivi discriminatori spettano la reintegrazione in servizio e il risarcimento del danno.

Invece nei casi di giustificato motivo oggettivo, il caso va portato davanti alla Direzione Territoriale del Lavoro per una nuova procedura chiamata "conciliazione obbligatoria preventiva" che serve ad accertare il motivo del licenziamento e a ricomporre eventualmente la controversia. In caso di esito negativo, avviene il licenziamento. In caso contrario, il lavoratore accede agli ammortizzatori sociali e viene affidato ad un'agenzia per il ricollocamento professionale.

Infine, per evitare le cosiddette "dimissioni in bianco", le dimissioni o la risoluzione consensuale del rapporto durante il periodo di gravidanza (in caso di lavoratrice) o nei primi 3 anni di vita del bambino (lavoratrice e lavoratore) devono essere convalidate dal servizio ispettivo del Ministero del Lavoro, mentre per tutte le altre ipotesi di dimissioni o risoluzione consensuale del rapporto, la convalida potrà avvenire presso la Direzione Territoriale del Lavoro, presso i Centri per l'impiego competenti ovvero mediante sottoscrizione di apposita dichiarazione apposta in calce alla ricevuta di trasmissione della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro.