Chiusi i canali istituzionali, non rimane altro che appellarsi alla cittadinanza Modenese da sempre generosa nel momento del bisogno e disposta ad aiutare chi si trova in difficoltà.
Ho sempre
pensato che alla fine sarebbe toccato ai Cittadini Modenesi che hanno a cuore la Cultura
doversi far carico della responsabilità di trovare finanziamenti per
l’Accademia.
Quello che
forse fa meno notizia ma che ritengo un elemento di non secondaria importanza è
il fatto che se non si trovano i fondi, tre persone, il 30 giugno rimarranno senza lavoro.
Nei momenti
di crisi economica è diventata purtroppo quotidianità vedere persone perdere il
posto dall’oggi al domani.
Ciò non
significa che questo non sia un altro importante motivazione per non farsi carico
delle responsabilità che deriverebbero dall'eventuale chiusura dell’Accademia.
Coloro che
non risentono della crisi economica potranno liquidare questo fatto sotto la
dicitura di “danni collaterali”:
per quanto mi riguarda mi rifiuto di pensare che si possano liquidare persone con vite, affetti, speranze per il
futuro sotto questa orribile dicitura, annullando la personalità.
Forse
aiuterebbe identificarle con i loro nomi: si tratta di (uso nomi di pura fantasia) Marzia, Carlotta e Milena.
Tre giovani
donne che si ritroveranno senza lavoro: rispetto a questo cosa pensare?
Tutti coloro
che fanno parte del Comitato si battono non solo e unicamente per preservare la
fruizione pubblica di un patrimonio librario multidisciplinare ingente, ma
anche per mantenere il posto di lavoro a queste tre persone, due Impiegate Amministrative
e un'Archivista.
Le ho
conosciute di persona, sono stata con loro per alcune settimane mentre si
occupavano dei loro compiti quotidiani, fiduciose che la situazione si sarebbe risolta in
qualche modo.
Quando a
volte comincio a sentire pesante il fardello del “Progetto di Salvataggio” che mi sono posta
autonomamente sulle spalle, penso a loro, ai loro sguardi pieni di speranza dal
primo giorno in cui sono arrivata in Accademia: raddrizzo le spalle e continuo
a lavorare, a scrivere, a telefonare…
Ho letto da
qualche parte, non ricordo dove, che i
momenti di difficoltà possono tirare fuori il peggio da alcuni piuttosto che il
meglio da altri.
Cerco di
tener vive in me queste parole, per cercare di fare la differenza, in un mondo come quello di adesso, asservito
alle Legge del “Vil Soldo”, in cui
persino il volontariato a volte viene impiegato per il raggiungimento di un
bieco secondo fine.
Sono
convinta che non sia sempre così in tutto il mondo, che ci siano ancora persone che
credono nei valori, nell’etica e che non
scendono a compromessi pur di mantenere la propria integrità morale.
Probabilmente non saranno mai ricchi né potenti e altrettanto probabilmente verranno dimenticati.
Probabilmente non saranno mai ricchi né potenti e altrettanto probabilmente verranno dimenticati.
Ma saranno
invece ricordati da tanti altri come i “Nuovi invisibili della Società Contemporanea”.
Dott.ssa Monica Pradelli,
Promotrice
del Comitato “Save the Academy”