Tutte le donne di Prassagora

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Pride and Prejudice, Jane Austen

venerdì 21 novembre 2014

Regime dei minimi 2015






Giungono importanti novità in merito al Regime dei Minimi 2015 per i possessori di Partite IVA: il Sottosegretario Zanetti ha infatti presentato uno specifico emendamento alla Legge di Stabilità chiedendo che il regime impositivo transiti dall’attuale 5 all’8%
 Zanetti vorrebbe in particolare venisse modificata la norma contenuta nella stessa Legge di Stabilità in base alla quale il nuovo Regime dei Minimi 2015 per i possessori di Partite IVA transiterà dal 5 al 15%, previsione che ha fatto andare su tutte le furie i diretti interessati anche e soprattutto per via del fatto che Renzi in persona aveva promesso una Legge di Stabilità ‘senza un euro di tasse in più per i cittadini’. 
Tra questi continuano a essere esclusi i possessori di Partite IVA, già colpiti nel recente passato dalla promessa, ovviamente non mantenuta, di vedersi esteso il famoso bonus IRPEF da 80 euro
Prima di addentrarsi nel Regime dei Minimi 2015 per i possessori di Partite IVA ipotizzato da Zanetti è bene riallacciare le fila del discorso cercando di capire che cosa preveda la norma ‘gemella’ contenuta in Legge di Stabilità.

La Legge di Stabilità interviene sul Regime dei Minimi 2015 valido per i possessori di Partite IVA prevedendo un inasprimento della tassazione, che passerebbe dal 5 al 15%, e una diversificazione dei meccanismi di accesso a seconda delle categorie di appartenenza: per poter fruire del Regime dei Minimi 2015 i possessori di Partite IVA qualificati come professionisti dovranno in particolare mantenersi entro i 15mila euro l’anno, mentre artigiani e commercianti potranno fatturare sino ad un massimo di 40mila euro. 

Il nuovo Regime dei Minimi 2015 per i possessori di Partite IVA, lo ricordiamo, non verrà comunque applicato a chi è già inquadrato con l’attuale regime – che prevede un massimo di ricavi quantificato in 30mila euro e un regime impositivo fisso a quota 5% -, con la conseguenza che i diretti interessati potranno continuare a fruire dell’attuale configurazione sino ai 35 anni di età o sino alla scadenza dei 5 anni dall’avvenuta apertura della partita IVA a condizioni agevolate. 

Il nuovo Regime dei Minimi 2015 per i possessori di Partite IVA 

Con l'emendamento ipotizzato dal Sottosegretario Zanetti prevede uno sgravio dell’incremento fiscale che passerebbe dal 15% ipotizzato in Legge di Stabilità ad un più contenuto dell'8%. L’emendamento prevede inoltre un imponibile assoggettabile a tassazione ricompreso tra i 26 e i 30mila euro e il venir meno del limite dei 5 anni per poter fruire del regime agevolato, che se strutturato con queste caratteristiche risulterebbe utilizzabile in modalità continuativa senza limiti temporali

Regime dei Minimi 2015 per possessori di partite IVA: ma il regime ordinario conviene di più?

Il nuovo Regime dei Minimi 2015 per i possessori di partite Iva configurato in Legge di Stabilità continua a detenere una strutturazione tale che lo renda più conveniente di quello ordinario? Bhè, per qualcuno no. 
Prendiamo il caso di un lavoratore autonomo, un libero professionista che guadagni meno di 15mila euro e che risulti dunque con le carte in regola per fruire del nuovo Regime dei Minimi 2015 specifico per i possessori di partite Iva. 
Il vecchio regime converrebbe certamente di più dato che prevede una detrazione d’imposta per lavoro autonomo pari a 952 euro con un’incidenza fiscale complessiva pari al 13,6% in luogo del 15% previsto dal nuovo Regime dei Minimi 2015. 
Discorso diverso per chi detiene un reddito da seconda attività: in tal caso infatti, il reddito percepito verrebbe tassato comunque al 15% senza che vengano prese in esame le altre fonti reddituali, ecco che una simile aliquota risulterebbe comunque molto più conveniente di un eventuale assoggettamento al regime IRPEF che entrerebbe in gioco nel caso di redditi superiori ai 15mila euro (e dunque al di fuori del nuovo Regime dei Minimi 2015). 

Esempi più concreti circa la maggiore o minore convenienza ad aprire partita Iva col nuovo Regime dei Minimi 2015 ci vengono da Il Sole 24 Ore, che ha analizzato la situazione impositiva di alcuni soggetti tipo assunti come campione: se un giovane architetto con il vecchio regime aveva a che fare con un carico fiscale di 1120,10 euro, con il nuovo Regime dei Minimi 2015 dovrà far fronte a 1463,29 euro di imposte; discorso simile per un artigiano ex dipendente, che nel passaggio dal vecchio al nuovo Regime dei Minimi 2015 transiterebbe da 4045,40 a 4311,66 euro. 
A prescindere da cosa accadrà, chi ha già aperto partita Iva con l’attuale regime potrà continuare a sfruttarne l’impostazione sino ai 5 anni dall’avvenuta apertura o fino al compimento dei 35 anni di età, per chi invece sta valutando sul da farsi il consiglio è quello di ponderare bene o al limite di affrettarsi per tentare di aprire partita Iva con l’attuale Regime dei Minimi e dunque entro la fine dell’anno. A questo punto non resta che attendere l’esito dell’emendamento Zanetti, se desiderate rimanere aggiornati cliccate il tasto ‘Segui’ poco sotto il titolo del pezzo.

Certo la questione connessa alla configurazione del nuovo Regime dei Minimi 2015 per i possessori di Partite IVA si carica di particolari significati, specie perché vengono ad essere coinvolti numerosi giovani lavoratori che hanno tentato la via della Partita IVA anche per via del regime agevolato; sorprende la natura stessa della manovra dato che Renzi ha da sempre dichiarato come tra gli obiettivi del suo governo vi sia la lotta alla disoccupazione giovanile, da scandirsi con  una serie di misure che agevolino per l’appunto le giovani generazioni. 
Un inasprimento della tassazione per i possessori di Partite IVA con Regime dei Minimi 2015 non va certo in questa direzione; l’emendamento di Zanetti è al momento al vaglio delle due Aule, non rimane che attenderne gli sviluppi.




Bibliografia

Massimo Calamunerihttp://it.blastingnews.com/lavoro/2014/11/partite-iva-regime-dei-minimi-2015-aliquote-norme-e-confronto-col-regime-ordinario-00176511.html

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